Per malasanità si intende una carenza generica della prestazione dei servizi professionali medici, rispetto alle necessità dei cittadini, che causa un danno alla salute del paziente. Malasanità può essere la semplice carenza delle prestazioni mediche, ma anche imperizia o negligenza degli operatori, pessime condizioni igieniche o inadeguatezze strutturali, mancanza di attrezzature diagnostiche, etc., il tutto in evidente violazione delle normative vigenti in materia.
Il Codacons ha più volte denunciato e continua a denunciare i casi di malasanità italiana ma purtroppo, per chi e’ vittima di danni di malasanità, l’unica strada per ottenere il risarcimento del danno è agire contro le strutture mediche e gli operatori responsabili. A tal fine è necessario rivolgersi a un avvocato di fiducia, che possa esaminare con competenza il caso, per poter valutare tutte le possibilità di successo di un’azione legale.
L’errore medico e la malasanità sono argomenti di grande importanza nel mondo della giurisprudenza, in quanto coinvolgono la salute e la vita delle persone. Quando si parla di malasanità, si fa riferimento a tutte quelle situazioni in cui il paziente non riceve la corretta assistenza sanitaria, con conseguente danno alla salute. In questi casi, è possibile richiedere il relativo ristoro del danno. Tuttavia, per ottenere il risarcimento è necessario dimostrare la colpa medica del personale sanitario coinvolto. In questo articolo esamineremo brevemente il concetto di malasanità, la tipologia di danni che possono essere risarciti, nonché come richiedere il risarcimento e la mediazione come possibile strumento per risolvere le controversie in materia di malasanità.
Danni alla persona risarcibili per malasanità
In caso di danno da malasanità, il paziente ha diritto al risarcimento dei danni subiti. L’entità del risarcimento dipende dalla tipologia di danno e dalla sua gravità. I danni risarcibili possono essere sia patrimoniali che non patrimoniali. Tra i danni patrimoniali rientrano le spese mediche sostenute per curare le conseguenze della malasanità, l’eventuale perdita di guadagno o di lavoro subita dal paziente, nonché ogni altro tipo di danno economico subito a seguito dell’errore medico. I danni non patrimoniali, invece, comprendono il danno morale e il danno biologico. Il danno morale consiste nel dolore, nell’angoscia e nella sofferenza psicologica patita dal paziente. Il danno biologico, invece, è il pregiudizio alla salute subito dal paziente a seguito della malasanità, il danno all’integrità fisica dell’individuo. In genere, i danni non patrimoniali sono più difficili da quantificare e risarcire rispetto a quelli patrimoniali, ma in ogni caso è possibile richiederne il risarcimento danni malasanità
Criteri per determinare la quantità del risarcimento danni per malasanità
I criteri per determinare la quantità del risarcimento danni per malasanità variano in base alla tipologia di danno subito dal paziente. Nel caso di danni patrimoniali, la quantità del risarcimento viene determinata in base alle spese sostenute dal paziente per curare le conseguenze della malasanità, nonché ai danni economici subiti, come la perdita di guadagno o di lavoro. Per quanto riguarda i danni non patrimoniali, invece, la quantità del risarcimento dipende dal tipo e dalla gravità del danno subito dal paziente. Nel caso del danno morale, ad esempio, la quantità del risarcimento tiene conto del grado di sofferenza patita dal paziente a seguito dell’errore medico. In ogni caso, la quantità del risarcimento viene stabilita dal giudice sulla base di perizie tecniche e medico-legali, che valutano l’entità del danno subito dal paziente.
Danni non patrimoniali: danno morale e danno biologico
I danni non patrimoniali causati dalla malasanità possono essere di due tipi: il danno morale e il danno biologico. Il danno morale consiste nella sofferenza psicologica patita dal paziente a seguito dell’errore medico. Questo tipo di danno può essere causato da molteplici fattori, come la sofferenza subita, la paura di sottoporsi a nuove cure o il senso di colpa per aver affidato la propria salute ad un medico colpevole di negligenza. Il danno biologico, invece, rappresenta la riduzione della qualità della vita del paziente a causa della malasanità. Questo tipo di danno può essere causato da una lesione permanente che può anche tradursi in una riduzione dell’autonomia personale. Il risarcimento dei danni non patrimoniali può essere richiesto dal paziente qualora venga dimostrata la colpa medica del personale sanitario coinvolto e della struttura. La quantità del risarcimento dipende dalla gravità del danno subito dal paziente, che viene valutata in primis attraverso perizie tecniche e medico-legali.
I soggetti che possono richiedere il risarcimento
Il risarcimento danni per malasanità può essere richiesto non solo dal paziente direttamente coinvolto nell’errore medico, ma anche da altri soggetti. In particolare, possono richiedere il risarcimento i familiari del paziente deceduto a seguito del caso di malasanità, come i congiunti o gli eredi legittimi. Inoltre, possono richiedere il risarcimento anche i soggetti che abbiano subito un danno indiretto derivante dall’errore medico, ad esempio nel caso in cui il paziente danneggiato non fosse in grado di agire in proprio nome, come un minore o un soggetto interdetto. In ogni caso, per richiedere il risarcimento è necessario dimostrare la responsabilità del medico o del personale sanitario coinvolto nell’errore medico e la correlazione tra tale responsabilità e il danno subito dal paziente o dai soggetti legittimati.
Le fasi del procedimento per ottenere il risarcimento danni per malasanità
Per ottenere il risarcimento danni per malasanità, la persona danneggiata può seguire un procedimento che prevede diverse fasi. In primo luogo, è necessario raccogliere tutta la documentazione medica relativa all’errore o all’omissione commessa dal personale sanitario, inclusa la cartella clinica. Successivamente, è importante rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto della salute, il quale potrà valutare la fattibilità della richiesta di risarcimento danni e fornire una consulenza legale al riguardo. La terza fase consiste nell’avviare la procedura di risarcimento danni, che può prevedere la mediazione e il successivo ricorso al giudice ordinario. In ogni caso, è fondamentale dimostrare la responsabilità della struttura sanitaria e del personale medico nell’errore commesso, fornendo prove documentali e testimonianze. Infine, la fase conclusiva prevede il riconoscimento del risarcimento danni e la sua erogazione alla vittima, in funzione della gravità del danno subito e delle spese mediche sostenute. In generale, il procedimento per ottenere il risarcimento danni per malasanità può risultare complesso e richiedere tempo e risorse, ma rappresenta un diritto fondamentale per la vittima di un errore medico.
Risarcimento danni responsabilità medica: mediazione
In caso di malasanità, il risarcimento danni può essere ottenuto anche mediante la mediazione. La mediazione rappresenta una soluzione alternativa al giudizio ordinario, che consente alle parti coinvolte di risolvere in maniera consensuale la controversia. In particolare, la mediazione nel caso di responsabilità medica prevede l’intervento di un mediatore professionista, il quale aiuta le parti a trovare un accordo sulla quantità del risarcimento. La mediazione ha il vantaggio di essere più veloce ed economica rispetto al giudizio ordinario, ma richiede la disponibilità delle parti coinvolte a raggiungere un accordo. Per richiedere la mediazione è necessario presentare una domanda rivolta agli operatori responsabili e alla struttura sanitaria in cui è avvenuto l’errore medico, corredata dalla cartella clinica del paziente. In ogni caso, è sempre consigliabile farsi assistere da un avvocato specializzato in diritto della salute, per gestire al meglio la procedura di mediazione e ottenere un risarcimento danni adeguato.
Quanto costa una causa di malasanità?
Il costo di una causa di malasanità può variare in base a diversi fattori, tra cui la gravità del danno subito, la durata del procedimento giudiziario e le spese legali da affrontare. In genere, le cause di risarcimento danni per malasanità richiedono l’impiego di risorse economiche consistenti, sia per la vittima che per il personale medico e la struttura sanitaria coinvolte. Spesso, infatti, le assicurazioni sanitarie o le polizze di responsabilità civile del medico o della struttura sanitaria prevedono coperture solo fino a un certo importo, che potrebbero non essere sufficienti per risarcire completamente la vittima. In ogni caso, è importante considerare che il risarcimento danni per malasanità rappresenta un diritto fondamentale della vittima, e che la sua tutela è garantita dalla legge. Pertanto, in caso di errore medico, è sempre consigliabile rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto della salute, il quale potrà valutare la fattibilità della richiesta di risarcimento e fornire una consulenza legale al riguardo.
Quanto tempo ho per denunciare un caso di malasanità?
In Italia, il termine per denunciare un caso di malasanità dipende dal tipo di azione intrapresa. In particolare, il termine per l’azione di responsabilità civile è di 10 anni, nel caso di responsabilità extra contrattuale, e di 5 anni nel caso di responsabilità contrattuale, dalla data in cui si è verificato l’evento che ha causato il danno. Tuttavia, il termine di prescrizione può essere sospeso o interrotto in determinate circostanze, come ad esempio nel caso in cui la vittima non abbia avuto conoscenza del danno subito o della responsabilità della struttura sanitaria o del medico in questione. In ogni caso, è consigliabile agire tempestivamente e rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto della salute per verificare la fattibilità della richiesta di risarcimento e per ottenere una consulenza legale dettagliata sulla materia.
Quanto può durare una causa civile per malasanità?
La durata di una causa civile per malasanità può variare notevolmente in base a diversi fattori, come ad esempio la complessità del caso, la disponibilità delle prove, il numero di parti coinvolte, la competenza del tribunale e l’efficienza del sistema giudiziario. In genere, una causa di malasanità può durare diversi anni, a volte anche più di dieci. Tuttavia, è possibile che la durata della procedura sia abbreviata se le parti coinvolte raggiungono un accordo extragiudiziale tramite una mediazione, una conciliazione o una transazione. In ogni caso, è importante affidarsi ad un avvocato specializzato in diritto della salute per valutare le possibilità di successo della causa, avere un quadro preciso delle tempistiche previste e poter contare su una consulenza legale adeguata in ogni fase del giudizio.
In conclusione, la malasanità è un problema serio e complesso che può causare danni significativi alla salute e alla vita delle vittime. Tuttavia, esistono delle misure a cui i danneggiati possono fare ricorso per ottenere un risarcimento danni adeguato, come il giudizio civile per la colpa medica preceduto da una possibile mediazione. È importante ricordare che ogni caso è diverso, e richiede una valutazione specifica. Pertanto, se si è vittime di malasanità, è fondamentale rivolgersi a professionisti esperti nel settore legale, per ricevere l’assistenza adeguata e ottenere il giusto risarcimento.
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